Utility: la capacità di resistere in uno scenario avverso
Il maxipacchetto di stimolo da 2mila miliardi di dollari varato da Congresso e Fed ha messo il turbo alle Borse, con il Dow Jones che ha registrato il maggiore rialzo giornaliero della storia +11,4%, ma dall’inizio della crisi targata Covid 19 siamo ancora pesantemente in rosso (-30% in 23 sedute per il Dow Jones), mentre l’incertezza sul contenimento della pandemia rimane.
In scenari di rallentamento economico, a uscire a testa alta, in genere, sono le utility, favorite da un business meno ciclico di cui buona parte regolato e con bassa correlazione alle fluttuazioni della domanda. Una grossa mano arriva poi sul fronte costi, con i prezzi dell’energia che scendono e tassi di interesse e dunque gli oneri finanziari, in calo.
Questa la teoria, la pratica ci insegna che ogni crisi è diversa e ogni società ha le sue peculiarità. A differenza del passato, oggi le spese maggiori ricadranno su autostrade e aeroporti, in Italia Atlantia e la controllata Aeroporti di Roma, non hanno alcun paracadute di fronte allo stop della circolazione. In particolare su Atlantia abbiamo tagliato gli utili per azione di quest’anno del 54% e del 30% il prossimo.
Nel breve periodo prevediamo un brusco calo del traffico autostradale e aeroportuale a seguito del blocco nazionale imposto dal governo: le maggiori ripercussioni si avranno se la crisi continuerà fino al terzo trimestre, andando a colpire anche il turismo estivo. Dal lato della domanda, crediamo che il lo stop forzato della produttività potrebbe avere un impatto sul capitale circolante dei fornitori, ma per il momento non prevediamo perdite importanti…