15 Giugno 2021
E se i big del web smettessero di salire?
La riunione del G7 dei ministri finanziari del 5 giugno si è conclusa con l’accordo per l’applicazione di una possibile minimum tax del 15% ai colossi del web come Amazon, Alphabet (Google), Facebook e Twitter. Oggi l’attenzione del mercato è concentrata sull’esito del Federal Open Market Committee della Fed di domani e sull’annuncio sui tassi, e si respira un certo ottimismo, ma in una prospettiva di lungo periodo, i titoli del web continueranno a crescere? Leonteq ha realizzato un certificato, denominato “Reverse” con codice Isin CH1107640067 che punta sul ribasso del paniere composto da Amazon, Google e Twitter e staccherà cedole trimestrali (la prima il 3 agosto) di importo pari a 22,50 euro a condizione che i tre sottostanti, nelle date di osservazione, si trovino al di sotto del livello barriera fissato a 140%.
Comunicazione di marketing
L’economia globale è stata influenzata dalla digitalizzazione di attività e servizi. Velocità e praticità sono gradite a tutte le fasce di età, anche quelle da sempre contrarie alla tecnologia.
Le società del settore sono diventate grandi, potenti e sempre più indispensabili nella nostra vita. Ma pagano poche tasse. Ecco allora arrivare una presa di posizione storica. La riunione del G7 dei ministri finanziari del 5 giugno si è conclusa con l’accordo per l’applicazione di una possibile minimum tax del 15%. Una tassazione mirata a far pagare le aziende che si sono avvantaggiate durante la pandemia, ed in particolare i colossi del web come Amazon, Alphabet (Google), Facebook e Twitter. Una tassa utile fra l’altro per sostenere i Governi con risorse da destinare alla ripresa post-Covid.
Il Tesoro britannico, che ha presidiato l’incontro tra i Sette Grandi, ha fatto sapere che, “le maggiori imprese globali, con margini di profitto di…